Andremo oggi a mettere nello stesso insieme due soggetti, Mastella e Oscar Pistorius, e una pluralità di soggetti, i dipendenti pubblici. Iniziamo allora da quest’ultimi, i lavoratori statali, per intenderci quelli che lavorano al comune o in altri enti pubblici, pare che si ammalino circa sei volte rispetto ai lavoratori dipendenti. A quanto possiamo osservare sembra proprio che il bighellonaggio durante la giornata lavorativa sia una caratteristica del loro concetto di lavoro, prendono il caffè, fanno shopping o semplicemente passeggiano insieme ai colleghi nel primo pomeriggio. Al telegiornale uno di questi durante l’intervista ha dichiarato all’epilogo di una frase “[…] ma allora noi dobbiamo chiederci perchè i lavoratori dipendenti quando stanno male restano in ufficio?”. Allora caro ragazzo, quando tu decidi di star male e te ne vai a casa, quelle ore ti vengono pagate, mentre un normale lavoratore se si assenta in qualsiasi momento della giornata vede scalarsi dallo stipendio parte della retribuzione. Poco piacevole penso, soprattutto perchè il giorno dopo si ritrova un po’ di lavoro in più di te e quelle ora deve recuperarle, non come te che devi fare due telefonate e un 2+2 in 6 ore.
Altro caso è quello di Mastella, il ministro della giustizia si è dimesso perché il suo stesso ministero ha disposto gli arresti domiciliari per il presidente del consiglio regionale della Campania, nonché sua moglie. Dopo un “commosso” intervento in parlamente dove ha dichiarato che per lui la famiglia e il suo amore sono più importanti del potere politico, ha dato le sue dimissioni. Inutile il tentativo di Prodi e di alcuni parlamentari di persuaderlo, anche lui ha deciso di andare a godersi per qualche tempo la bella vita del nullafacente.
Per rimanere in tema di nullafacenteismo (sarà giusto?) rivolgiamo infine la nostra attenzione su Oscar Pistorius, l’atleta paraolimpico non potrà partecipare alle regolari olimpiadi di Pechino in quanto uno studio ha giudicato le sue protesi in grado di superare le più semplici e potenti gambe di un velocista dei cento metri. Insomma, lo hanno trasformato in un cyborg in grado di correre più veloce di tutti, giustificandosi dicendo che il dispendio minore di energie gli garantisce un passo gratis ogni 4 fatto da un atleta normale. Non spingiamoci a giudizi affrettati, in materia etica non so fino a dove ci si possa spingere per commentare la notizia, fatto sta che anche Oscar non avrà molto a fare.